Negli ultimi mesi il Coronavirus ha invaso la nostra vita, modificando le abitudini e i gesti quotidiani che compivamo con il massimo della semplicità. Dalla fase 1 alla fase 3 la vita è cambiata e rimane ancora “diversa” rispetto alla normalità che tanto ci annoiava prima.
In primis il lavoro e lo studio: i ragazzi da un giorno all’altro non sono più andati a scuole e università, idem i lavoratori, sia statali che privati, si sono ritrovati dalla frenesia dei mezzi e degli uffici, a ritrovarsi a casa da soli o in compagnia davanti ad un PC.
La parola d’ordine che ha scombussolato i programmi di molte persone è stata “smart working”, o lavoro agile o “da remoto” o semplicemente lavoro da casa… tanti termini per dire la stessa cosa che consiste proprio nello svolgere la propria attività lavorativa dall’interno delle proprie mura domestiche. Molti lavoratori soprattutto fuori sede ne hanno approfittato per tornare a casa appena hanno potuto, molti hanno iniziato un nuovo lavoro senza vedere neanche la sede; insomma tutti all’inizio sono stati più o meno contenti di passare un paio di mesi così. È stato visto come un periodo in cui non si era costretti a vedere gente e a spostarsi per forza da casa (soprattutto i pendolari) per recarsi al proprio lavoro.
Ma come gestire lo smart working in famiglia?
Come per tutte le cose, ci sono pro e contro di questa forma di lavoro. Lo smart working ha messo in difficoltà chi vive in una casa non molto grande in cui si è scomodi e non c’è abbastanza spazio e privacy per svolgere il proprio lavoro fra pc, agenda, cuffie, call, video conference e quant’altro. Ha messo in difficoltà anche chi deve gestire una famiglia e una casa intera, magari anche figli piccoli e animali domestici. In questo caso molte sono le persone che non hanno saputo gestire lavoro e famiglia nella stessa casa.
Sicuramente è ed è stata una buona soluzione per far fronte all’emergenza sanitaria del Coronavirus, ma senza dubbio la maggior parte dei lavoratori e delle aziende ha voglia di riprendere la propria vita al pieno, o quasi, della normalità.
Smart working e famiglia
Negli ultimi mesi il Coronavirus ha invaso la nostra vita, modificando le abitudini e i gesti quotidiani che compivamo con il massimo della semplicità. Dalla fase 1 alla fase 3 la vita è cambiata e rimane ancora “diversa” rispetto alla
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